Potreste aver sentito il termine “shortare” in relazione ad un titolo. Lo si usa per riferirsi al fatto che i trader e gli speculatori sono in grado di creare opportunità di mercato quando il prezzo di un’attività scende. Potrebbe capitare che vogliate scommettere personalmente contro un asset e potenzialmente beneficiare della sua recessione.
Se avete fatto ricerche sul web ma siete ancora confusi su come funziona lo shorting e da dove vengono le opportunità da una posizione corta, continuate a leggere per chiarirvi le idee su questa tecnica di trading una volta per tutte.
Partiamo dalle basi: Che cos’è lo shorting?
Iniziamo spiegando qual è il risultato desiderato dell’andare short, e poi passeremo a spiegare come questo risultato può essere raggiunto.
In un trade convenzionale (noto anche come “long” o “lungo”), si acquista un titolo e lo si può vendere in futuro quando il prezzo sale. Al contrario, una posizione “short” consente di creare opportunità di mercato se il valore di un’attività diminuisce.
Come funziona? Il trader che desidera entrare in una posizione short ‘prende in prestito’ i titoli o altre attività delle quali pensa che il valore potrebbe diminuire e promette di restituirli in futuro, con un leggero premio per il “disturbo”, noto anche come il tasso di prestito.
Dopo aver “preso in prestito” le attività, il trader le vende al valore di mercato attuale nella speranza di poterle riacquistare ad un costo inferiore in seguito. Se il prezzo delle attività scende come ipotizzato, diventa molto più economico riacquistarle e restituirle poi al proprietario originale. Il trader può quindi potenzialmente creare opportunità dal calo del prezzo.
Bisogna anche sottolineare che per i futures e i CFD (contract for difference in inglese, o contratti per differenza), le posizioni short possono essere stipulate senza dover effettivamente prendere in prestito l’attività da altri investitori.
Un esempio di come le vendite allo scoperto (shorting) funzionano utilizzando i CFD
Immaginate di avere un titolo che viene scambiato a 10$. In qualità di trader di CFD, ritenete che il prezzo di questo titolo diminuirà. Decidete quindi di stipulare 1.000 contratti di vendita al prezzo corrente.
Una settimana dopo, il prezzo delle azioni scende a 9$. Decidete quindi di chiudere il trade eseguendo 1.000 contratti di ACQUISTO. Di conseguenza, avete realizzato un profitto di 1.000$ (1$ x 1.000 contratti). In questo esempio, sono stati omessi i costi di transazione, i costi di prestito e altre commissioni.
Perché i trader vendono allo scoperto?
Ci sono due usi principali del trade short.
Il primo è approfittare di un mercato ribassista o di un ribasso dei prezzi anticipato. Lo shorting offre ai trader un altro strumento che possono utilizzare per implementare una miriade di strategie di trading e creare opportunità da tutte le condizioni di mercato.
Il secondo uso principale dello short è come forma di copertura. Se un trader nota che le sue attuali posizioni aperte si sono discostate dai parametri di rischio desiderati, entrare in nuove posizioni short gli consente di mantenere le proprie posizioni in modo sicuro senza doverle liquidare.
Come per tutti gli altri strumenti di trading, lo shorting offre semplicemente ai trader opzioni aggiuntive per trovare e migliorare le loro opportunità nei mercati finanziari.
Rischi dello shorting
In un trading “long” convenzionale, i rischi sono circoscritti poiché al massimo si può perdere il prezzo a cui avete acquistato l’attività, se dovesse accadere il peggio e il suo valore scendesse a zero. Tuttavia, il vostro potenziale al rialzo è infinito, poiché teoricamente non c’è alcun limite a quanto possa aumentare il prezzo dell’attività.
Un trade short, d’altra parte, ha un rialzo finito e un ribasso potenzialmente infinito. Questo perché nella migliore delle ipotesi, il prezzo del bene scende a zero, e questo è il massimo che si può ottenere da quel commercio. Tuttavia, poiché non vi è alcun limite alla misura in cui il prezzo del bene può salire, il rischio di perdita su una posizione corta è teoricamente illimitato. In altre parole, potreste perdere molto di più in una posizione corta rispetto ad una posizione lunga.
Pertanto, quando si effettuano operazioni short, è di fondamentale importanza mettere uno stop-loss al fine di gestire correttamente i rischi di perdere l’intero capitale investito, se non di più.
Nella vendita allo scoperto, il tempismo è tutto
Nelle operazioni short è fondamentale mirare ad avere il giusto tempismo. Questo perché, anche se avete ragione sulla direzione generale dei prezzi di un asset, potreste comunque venire spazzati via da oscillazioni dei prezzi, che potrebbero innescare stop-loss o richieste di margini.
Come per tutti i trade, ma forse ancora di più per quelli short, i trader dovrebbero fare trading in modo responsabile iniziando a familiarizzare con gli strumenti a loro disposizione e implementando solidi protocolli di gestione del rischio all’interno della loro strategia.