Nell’attuale turbolento contesto geopolitico, l’esperto di materie prime Jim Rogers fa luce e dà la sua opinione sulla situazione geopolitica, il mercato azionario, le materie prime e la copertura dei rischi in un’intervista esclusiva con Vantage. Rogers condivide anche la sua preziosa esperienza basata su eventi finanziari passati che potrebbero fornire spunti per il futuro dei mercati finanziari.
Ecco i punti chiave della nostra intervista con Jim Rogers.
L’attuale politica monetaria globale è “davvero pessima”
Secondo Rogers, l’attuale clima economico è in una situazione senza precedenti giacché negli ultimi anni le banche centrali delle principali economie hanno fatto alleggerimento quantitativo (quantitative easing) ad un livello storicamente mai visto. Anche l’aumento dell’inflazione e gli aggressivi aumenti dei tassi di interesse hanno afflitto l’economia.
Come copertura in questo contesto economico, il portafoglio di Rogers è costituito in parte dal dollaro USA. Il suo ragionamento è che il dollaro USA è considerato un tradizionale rifugio sicuro dagli investitori in tempi di turbolenza. Tuttavia, la sua esperienza finanziaria lo ha anche portato a prendere atto della potenziale sopravvalutazione del dollaro USA e quindi, quando sarà il momento, cercherà di vendere.
Quando gli è stato chiesto di commentare quanto la Fed dovrebbe essere aggressiva con i tassi di interesse, Rogers ha scelto di non commentare e, invece, di fare un esempio storico della “Grande Inflazione” che si è verificata negli anni ’70. A quel tempo, la Fed dovette aumentare i tassi di interesse fino al 21% per portare i tassi di inflazione a livelli accettabili [1]. Questa manovra, secondo Rogers, ha funzionato bene ed è riuscita a ridurre l’inflazione.
Per vedere un potenziale cambiamento nei mercati, Rogers ha sottolineato di tenere d’occhio potenziali guerre, una ricomparsa del Covid e i cicli di aumento dei tassi di interesse delle principali banche centrali.
“Bisogna fare attenzione alla guerra perché, se ci sarà una guerra mondiale, avrà un grande effetto. Bisogna tenere d’occhio l’andamento della pandemia perché se il virus dovesse tornare, anche questo avrà effetti importanti. E bisogna tenere d’occhio le banche centrali. Se le banche centrali sono serie e alzano i tassi, questo avrà un effetto importante sui mercati”.
I mercati azionari non hanno “toccato il fondo”
Nel corso della sua esperienza finanziaria, Rogers ha attraversato molte forme di mercati ribassisti. Nello specifico, l’esperto ha sottolineato la crescente quantità di debito nelle principali economie che contribuisce all’intensità dei ribassi del mercato azionario.
Alla domanda sul fondo del mercato azionario, Rogers ha detto con fermezza che non lo stiamo ancora toccando e che per anche solo avere un’idea su dove si trova, i mercati dovrebbero prima raggiungere una fase di disperazione. Tuttavia, Rogers è stato anche veloce a correggere il detto “il mercato azionario sale sempre”.
“Non è sempre il caso che i mercati azionari salgano. Il detto dice che i mercati azionari salgono sempre, forse lo faranno alla fine, ma “alla fine” può essere tra molto tempo”.
Oltre al pessimismo economico, Rogers ha aggiunto che prima che il peggio sia passato, le aziende andranno in bancarotta.
L’OPEC e il futuro dell’energia pulita
Con l’incombente taglio dell’offerta di petrolio dell’OPEC, Rogers si concentra sulla domanda e sull’offerta complessive di petrolio in generale. Secondo Rogers, l’OPEC e le loro riunioni non hanno la stessa influenza sui prezzi del petrolio che la gente potrebbe pensare, visto che essi sono dettati dai cambiamenti generali dell’offerta e della domanda.
Rogers ha sottolineato che nel corso degli anni le riserve petrolifere note sono diminuite, soprattutto in Arabia Saudita, e che il consumo di petrolio nelle principali economie è aumentato, il che porterà a prezzi del petrolio più elevati in futuro.
Dato che molti governi a livello globale vanno verso un futuro con più energia pulita, Rogers si dichiara favorevole alle iniziative ecologiche ma afferma anche che per ulteriori miglioramenti i mercati dell’energia pulita devono essere competitivi – cosa che non sembra essere il caso in questo momento.
Sviscerando l’argomento, quando gli è stato chiesto se l’energia pulita potesse un giorno sostituire il petrolio, Rogers ha detto:
“Se tutti avessimo le auto elettriche dovremmo considerare che esse usano più rame, piombo e litio rispetto alle auto a benzina. Quindi, quello a cui rinunciamo da un lato lo prendiamo dall’altro. Forse i prezzi del petrolio scenderanno e i prezzi del rame saliranno alle stelle”.
“Non è il momento” per i metalli preziosi. Non ancora.
Con i timori di una recessione che cresce in tandem con ogni aumento dei tassi di interesse, Rogers ha parlato degli investimenti in oro e argento nel suo portafoglio.
L’esperto ha osservato che, sebbene abbia degli investimenti in questi metalli, attualmente non sta cercando di acquistarne o venderne. Tuttavia, se ne avesse l’opportunità, Rogers punterebbe sull’argento invece dell’oro. Il ragionamento che Rogers ha dato è che l’argento ha raggiunto il picco di 50$ due volte e viene scambiato a circa 17$ al momento dell’intervista. Sebbene i massimi storici dell’argento siano tre volte i prezzi giornalieri attuali, con le condizioni di mercato appropriate, l’argento potrebbe facilmente tornare sui 50$ o anche di più.
“Se dovessi comprarne uno comprerei l’argento perché è molto più economico su base storica. Sto aspettando di comprare ad un certo punto. Spero che i prezzi si abbassino molto sia per l’oro che per l’argento così da poter comprare di più.”
Con i metalli preziosi che attualmente perdono la loro lucentezza, è stata posta la questione di quali possano essere dei rifugi sicuri alternativi. Rogers ha risposto alla domanda con saggi consigli: non importa lo strumento, bisogna acquistare ai prezzi giusti e condurre una ricerca adeguata. Con queste due considerazioni, l’esposizione alla maggior parte degli strumenti potrebbe non essere così rischiosa.
A seguire, Rogers ha preso lo zucchero, materia prima agricola, per spiegare il suo consiglio. Quando anni fa i prezzi dello zucchero erano a 67 centesimi, esso era considerato un investimento rischioso, ma quando il prezzo è sceso a 2 centesimi, il livello di rischio per l’investimento dello zucchero è sceso.
“Se capisci qual è il prezzo giusto e quali sono le basi economiche, c’è meno rischio indipendentemente da ciò che stai facendo”.
La cosa più intelligente da fare? Copertura del rischio.
Molti investitori stanno cercando di proteggersi dall’elevato contesto inflazionistico investendo in metalli preziosi come oro e argento. Alla domanda sulla copertura, Roger ha detto:
“Se le persone sanno cosa stanno facendo, avere una copertura del rischio è sempre una cosa intelligente da fare”.
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James Beeland Rogers Jr., comunemente noto come Jim Rogers, è un investitore americano, Presidente di Beeland Interests Inc. e autore finanziario che ha co-fondato Quantum e Soros Fund Management. Ha anche lanciato il Rogers International Commodities Index nel 1998.
Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’intervistato e dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni di Vantage. Questo articolo è scritto sulla base di informazioni che l’autore considera affidabili e Vantage non ne garantisce l’accuratezza o la completezza e non si dovrebbe far affidamento su di esso come tale. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri.
Riferimento
1. “How the Great Inflation of the 1970s Happened – Investopedia”. https://www.investopedia.com/articles/economics/09/1970s-great-inflation.asp. Accessed 2 Nov 2022.